Ceramista di origine austriaca, nato a Steyr il 30 marzo del 1912, Leopold Anzengruber, dopo aver completato gli studi e contemporaneamente formatosi come fabbro, ha lavorato negli anni Venti presso la "Manifattura di Signa" come disegnatori di arredamento e ha collaborato con la ditta per la produzione di ceramiche artistiche "Zaccagnini" di Firenze, a partire dalla prima metà degli anni Trenta.

In Italia ha collaborato con Richard Dolker alla I.C.S., dove ha maturato la sua prima esperienza nella modellazione della ceramica, continuando a siglare le sue opere, così come in Firenze, con la scritta "Leo".

Di lui ci sono tracce di attività anche a Napoli.
E' probabile anche una collaborazione succesiva con la fiorentina "Carraresi & Lucchesi", mentre è certo che abbia ideato alcune ceramiche per la "S.A.C.A." di Sesto Fiorentino.
Alla fine degli anni Quaranta, precisamente nel 1948, fa ritorno a Vienna dove viene assunto nel laboratorio di ceramica di Gusti Mundt-Amann, ubicato in Böcklinstrasse 49 ed è proprio in questo periodo che intorno allo stile tipico e alle sue ceramiche si crea un grande interesse.

Un episodio che segnerà la produzione artistica di Anzengruber è datato nel 1951 quando un suo conoscente, il modellatore Krippenfiguren, gli chiese di assisterlo e aiutarlo nella cottura di una figura avente ad oggetto un Re moro.

Lla realizzazione di questa plastica suscitò in Anzengruber un grande interesse, tanto che iniziò a realizzare numerose figure africane e in diverse varianti.

Da quel momento per Leopold Anzengruber, l'idea di realizzare plastiche "afrikaans" rappresentò il momento di massimo splendore assoluto, tanto che nel 1958 l'azienda, che aveva rilevato, arrivò a contare per la produzione ben 96 dipendenti.

La morte improvvisa di Leopoldo Anzengruber, datata 20 luglio 1979, portò alla rapida fine della società.