Matteo Rispoli nasce a Vietri nel 1920 ed inizia sin da giovane a lavorare come apprendista presso la manifattura "I.C.S.", di proprietà dell'imprenditore tedesco Max Malamerson, a Vietri Marina.

Terminata l'esperienza presso la "I.C.S." Matteo Rispoli viene assunto prima presso la fabbrica "Avallone" di Francesco Avallone e successivamente lavora a lungo per la "I.C.A.M." di Vincenzo Pinto divenendo anche maestro dei figli del Pinto, Raffaele e Giovanni.

Nel 1963 si mette in proprio e fonda, in localita Molina di Vietri, la manifattura ceramica "Ri.Fa." ed apre il proprio laboratorio alla collaborazione di numerosi artisti italiani e stranieri avendo così modo di confrontare la sua esperienza, legata alla tradizione locale, con le nuove istanze artistiche degli anni Sessanta.

Nata, tra molte difficoltà, con l'intento di essere un laboratorio aperto alla collaborazione di ceramisti italiani e stranieri nonchè alla didattica riservata ai bambini svantaggiati, la manifattura ospita negli anni numerosi artisti tra cui Renato Guttuso, Giulio Turcato, Mario Carotenuto, Bruno Gambone, Giordano Falzoni, Antonio Petti, Peter Willburger, Vincenzo Dino Patroni, Antonio Franchini, Antonio Della Caggia, Titti Carta, Eduardo Sanguinetti, Filiberto Menna, Irene Kowaliska, Franz Brugman, Amerigo Tot, Antonietta Brancaleone e Stefania Mazzola.

Nel 1973 la manifattura mette i propri spazi a disposizione di Ugo Marano, per la realizzazione di "Progetto Museo Vivo".

All'inizio degli Novanta, presso la "Ri.Fa." fa le prime esperienze ceramiche Lucio Liguori.

La produzione ceramica di Matteo Rispoli fu legata fortemente alla scultura e le sue realizzazioni ebberoo un forte carattere ancestrale ed arcaico.

La sua attività trovò continuità nel filgio Vincenzo.