Salvatore Procida, soprannominato l'Oppuosto, nasce a Vietri nel 1905 e inizia giovanissimo a lavorare la ceramica come apprendista presso la "Fontana Limite", fino al 927.

Ceramista dall'espressività tormentata, Salvatore Procida è, intorno all'inizio degli anni Trenta, capofabbrica della manifattura vietrese "M.A.C.S." di proprietà dell'imprenditore tedesco Max Melamerson.

Dal 1937 al 1946 lavora per la "I.C.S." di Max Melamersono presso la manifattura fiorentina "Cantagalli"

Tornato a Vietri negli anni seguenti lavora presso la manifattura "Avallone".

A partire dal 1950 è titolare e direttore artistico della manifattura per la produzione di maioliche artistiche e terrecotte in stile moderno, tradizionale vietrese e rustico, "Procida" a Vietri sul Mare, fondata, insieme ai fratelli Vincenzo e Giosuè.

Temi ricorrenti della creatività di Salvatore Procida sono Adamo ed Eva, la Crocefissione e le teste africane.

Importanti nella produzione dell'artista le serie dei "Mammuccioli" (pupazzi) in processione.

Salvatore Procida muore nel 1965.